I 15 cibi americani da (non) provare – True story
Perché e dove mangiavo cibi tipicamente americani
Dove: Canyon Village, Yellowstone National Park, Wyoming, USA
Quando ho lavorato negli Stati Uniti consumavo i pasti in una mensa per dipendenti (E.D.R. – Employee Dining Room). Quello che mangiavo era abbastanza “indecente” e non dico questo perché sono italiana: credo che indipendentemente dalla nazione di provenienza, nessuno potesse affermare che ciò che mangiavamo regolarmente fosse buono. E probabilmente neanche sano!
Per intenderci: dopo solo un mese, la comunità Taiwanese cominciò a farsi spedire pacchetti di ramen liofilizzato da Taiwan e disertò sempre più spesso la mensa. Io in realtà non volendo “tirarmela troppo”, continuavo con il mio spirito d’adattamento (insomma un conto è doverlo fare per anni, un altro solo per pochi mesi) e cercavo di mangiare grosse insalate (divenni famosa per essere l’italiana-mangia-lattuga).
Questo era un esempio di come si presentasse il nostro vassoio ogni giorno (c’era chi giurava fosse quello usato nelle prigioni americane ma non ho mai approfondito l’argomento):
Insomma, una sbobba.
Ma quali erano gli altri cibi americani o piatti pronti decisamente “strani” o immangiabili che ho trovato a mensa negli Stati Uniti? Eccone 15!
3) Il pane in cassetta (American Bread)
Ora, io sono pugliese e quindi sono cresciuta per fortuna in una famiglia dove si comprava un pane con la crosta croccante (come quello di Altamura o Laterza) non quei panini cingommosi per anziani senza denti. Quindi per me quello che loro chiamano “pane” è solo un ammasso di farina raffinatissima e zucchero. E molte altre schifezze per renderlo morbido e consumabile anche mesi dopo il confezionamento.
4) Chicken Parmesan
Ora…da dove cominciare. La prima volta che l’ho visto al banco della mensa pensavo di aver letto male il cartellino, credendo servissero del pollo alla parmigiana. In realtà era un pollo gratinato al forno con parmigiano (o un surrogato) e sugo. Dopo due mesi era diventato uno dei miei piatti preferiti (forse per colpa della fame post lavoro o della disperazione).
5) Fettuccine Alfredo
No questo piatto non sono riuscita a capirlo fino in fondo. Perché unire del pollo con il formaggio cremoso alle fettuccine? Misteri. Ormai è abbastanza famoso anche in Italia e pare che non sia nemmeno nato negli Stati Uniti ma proprio a Roma, presso la Trattoria di Alfredo Di Lelio nel 1908 (QUI tutta la storia raccontata sul sito del Gambero Rosso).
6) Red Velvet Cake
Va bene, questa torta originaria del Sud degli USA fa il suo effetto quando la si vede sul vassoio ma…quel rosso acceso era troppo innaturale per un dolce. E il colorante mi raschiava la gola. Pare che in origine il colore rossastro fosse determinato dalla reazione chimica fra la polvere di cacao e gli ingrediente acidi (come il latte acido/latticello), ma nel corso degli anni si è passati all’utilizzo dei coloranti artificiali.
Se volete replicarla a casa esistono anche delle varianti molto più naturali e sane, per esempio utilizzando la barbabietola (QUI unn esempio di ricetta).
7) Le salse per l’insalata
L’insalata dovrebbe essere per antonomasia un piatto leggero, ipocalorico e se uno volesse, anche depurante. Quando ho chiesto la prima volta un’insalata in mensa, la domanda d’obbligo che mi era stata posta dal server era stata che tipo di dressing desiderassi: maionese, salsa blue cheese (tipo il nostro Gorgonzola), salsa barbecue, ecc.? Penso che gli americani, come dei novelli Re Mida, riescano a rendere calorica qualsiasi cosa. Alla fine mi ero comprata una bottiglietta di olio di oliva tutta mia.
9) Corn Dog
Questo era servito regolarmente a colazione ogni giorno insieme alle patate arrosto, bacon, uova strapazzate, waffles e pancake. L’ho preso solo una volta per capire esattamente che cosa fosse: un wurstel ricoperto da una pastella spessa fatta con la farina di mais. Per me era disgustoso ma de gustibus…
10) Biscuits and gravy
Anche questo faceva parte della colazione e li apprezzavo moltissimo rispetto al bacon e alle uova strapazzate (purtroppo non c’erano ogni giorno in mensa). I biscuits erano come dei paninetti unti (se ne mangiavo più di uno lo stomaco incominciava a soffrire, immagino fossero surgelati), serviti con una salsa all’arrosto che io realtà non prendevo mai. Sono anche questi un piatto tipico degli Stati Uniti del Sud.
11) Salsa barbecue
Era OVUNQUE. All’inizio era anche quasi piacevole da assaggiare, aveva quel retrogusto affumicato quasi “interessante”. Ma già dopo qualche settimana incominciò a diventare nauseante. Le chips in pacchetto al sapore barbecue andavano ancora bene ma la salsa barbecue sulla pizza??? Decisamente no.
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12) Pecan Pie
La torta alle noci pecan era servita a mensa almeno una volta a settimana. L’ho assaggiata una sola volta (trascinata dall’entusiasmo di una mia collega), e ho deciso che sarebbe stata anche l’ultima: un unico morso ed era già il primo passo per un diabete alimentare fulminante.
13) La pasta
Io non prendo mai la pasta all’estero perché lo so che rimango delusa, praticamente sempre. Qualche volta preda dalla nostalgia ho assaggiato qualche piatto a mensa ma era immangiabile, scottissima e asciutta. C’è stata anche la volta memorabile in cui il cuoco, di origine irlandese, mi ha chiesto scusa mentre mi serviva le lasagne.
14) La pizza americana
Allora…in questo caso mi riferisco solo alle pizze che ho mangiato a Yellowstone (surgelate!) e a Bozeman in Montana (presso Tarantino’s Pizzeria). No. No e ancora no.
15) Tutto ciò che era al sapore blueberry
A Yellowstone erano fissati con il sapore blueberry, dal gelato alle caramelle, alle merendine. Era tutto molto chimico e sopratutto, blu acceso.