STEP 5: GENNAIO
Era arrivato il momento di sostenere il mio colloquio di lavoro con la Xanterra Parks and Resorts, la compagnia privata che gestisce la maggior parte dei parchi nazionali statunitensi (la mia prima scelta era stato il Yellowstone National Park, ricordate?).
Prima di fare il colloquio via Skype con la referente delle Risorse Umane, ero ovviamente molto agitata ma alla fine la signora E. era stata molto dolce. E sopratutto mi aveva assunta! Dopo qualche giorno mi avevano inviato il contratto da firmare!
STEP 6: MARZO (fondamentale!)
Dopo aver pagato la seconda rata all’agenzia italiana (altri €1000), è iniziata la procedura per richiedere il Visto J-1, necessario per poter lavorare negli Stati Uniti. Ricordatevi di fare la richiesta almeno un mese prima della vostra partenza!
I due documenti necessari per iniziare la procedura sono due: il modulo DS-2019 e la ricevuta della TASSA SEVIS. Non voglio addentrarmi troppo su che cosa siano questi documenti (cliccate sui relativi link per approfondire), sappiate che servono indicativamente a dimostrare che svolgerete temporaneamente un tirocinio/lavoro a tempo determinato/programma culturale negli USA. L’agenzia italiana mi ha inviato direttamente entrambi i documenti già compilati via posta (quindi la tassa SEVIS era già inclusa nel pacchetto offerto dall’agenzia italiana; dovrebbe costare comunque sui €200).
Dopo si procede con il Consolato:
- Si deve compilare il modulo DS-160 sul sito del Consolato americano (CONSIGLI SU COME SI COMPILA IL MODULO DS-160). Questo modulo è praticamente la richiesta che state facendo al Consolato per ottenere per il Visto J-1
- Dopo si prenota l’appuntamento con il Consolato americano (io optai per Milano, più vicino a Venezia). Le sedi disponibili sono a Roma (ambasciata), Milano, Firenze e Napoli (CLICCA QUI per orari e indirizzi)
- Quindi si paga la tariffa consolare per il visto (Tassa MRV), che ai tempi era di €128.
STEP 7: APRILE
L’11 aprile sono andata a Milano per sostenere l’interview con il consolato. Era la prima volta che potevo visitare Milano con calma e ho un bel ricordo delle ore passate quel giorno in città. Era una bella giornata ed ero arrivata la mattina presto in Stazione. Il consolato non è molto lontano da lì, forse una mezz’oretta a piedi.
Ricapitolando i documenti FONDAMENTALI da portare al Consolato per richiedere il Visto J-1 sono:
- Ricevuta dell’avvenuto pagamento della tariffa consolare per il visto (Tassa MRV)
- Modulo DS-160 compilato online
- Passaporto in corso di validità
- Una foto tessera. Attenzione! Portatevene più di una (non si sa mai) e state molto attenti a rispettare esattamente le misure richieste (CONTROLLA QUI per saperne di più); ho vista una ragazza dover prendere un altro appuntamento per colpa del formato sbagliato della foto tessera!
- L’originale del modulo DS-2019
- Ricevuta del pagamento della tassa SEVIS
- Attestazione economica (ad esempio l’ultimo estratto conto bancario; se non il vostro, quello dei vostri genitori)
- Attestazione di legami con l’Italia: lo stato di famiglia (per tutti) e il certificato di iscrizione all’università
Quando sono arrivata davanti all’edificio sono rimasta molto colpita dal fatto che fosse attaccato alle due radio Montecarlo e RTL 102.5! Fuori c’era anche un gruppo di ragazzi di Amici (il programma della De Filippi) e un piccolo campanello di gente. Abbandonate le mie perplessità, ho dovuto lasciare la mia borsa in un deposito là vicino (Mail boxes) perché è vietato portare con sé oggetti di quel tipo dentro il consolato (se avete un accompagnatore lasciate tutto a lui/lei e vi risparmiate i soldi del deposito!), e mi sono messa in fila davanti ai controlli. Con me c’erano altri ragazzi: chi doveva richiedere un visto per studiare, chi aveva lavorato già in passato e voleva ritornare per incontrare di nuovo la dolce metà, chi aspirava a vivere per sempre negli Stati Uniti.
Le guardie fuori dal consolato avevano un atteggiamento abbastanza minaccioso ma furono molto gentili con noi. Dopo aver superato i controlli, siamo entrati finalmente nell’edificio.
Vi consiglio di andare sempre qualche oretta prima del vostro reale appuntamento perché se dovete lasciare il bagaglio (zaino, borsa) al deposito (che non è proprio accanto al consolato) o se trovate una fila di persone davanti a voi ai controlli di sicurezza, potreste perdere molto tempo.
Il colloquio con il funzionario americano è stato abbastanza veloce: mi fece le domande classiche di rito e in italiano (ad altri ragazzi furono fatte in lingua inglese, ma non so da cosa dipendesse questa scelta).
Le domande del funzionario servono a capire perché stiate andando negli USA quindi, indipendentemente dal fatto che vi siano rivolte in inglese o italiano, preparatevi uno straccio di risposta decente. Probabilmente vi verrà chiesto se abbiate amici o parenti negli Stati Uniti e se avete intenzione di tornare in Italia dopo la scadenza del visto; il mio consiglio è di negare sempre i vostri eventuali legami con gli USA. La preoccupazione evidente è che diventiate degli “immigrati clandestini” e che non lasciate più il suolo americano.
Alla fine il funzionario mi ha detto che il visto con il passaporto sarebbe stato disponibile dopo circa 5 giorni lavorativi presso la sede del corriere DHL che avevo scelto durante la prenotazione dell’appuntamento (potete farvelo inviare al domicilio, pagherete leggermente di più e dovrete contare qualche giorno in aggiunta ai 5 sopracitati).
STEP 8: MAGGIO
Il 6 maggio si è tenuto a Milano l’incontro (obbligatorio) organizzato dall’agenzia italiana. Io ho partecipato al secondo turno il primo pomeriggio presso una delle sedi dell’Università del Sacro Cuore. Ho avuto così la possibilità di incontrare alcune delle ragazze con cui sarei partita per Yellowstone oltre a tutti i ragazzi che avrebbero partecipato al programma WORK AND TRAVEL USA. Una delle referenti dell’agenzia italiana ci ha illustrato nei dettagli il programma, ci ha dato dei consigli e in linea generale ci fornito una panoramica di cosa avremmo affrontato a meno di un mese.
STEP 9: GIUGNO
La partenza infine è arrivata! Il 19 giugno siamo partite insieme ad altre tre ragazze per quest’avventura!
TI POTREBBERO ANCHE INTERESSARE…
VORRESTI SAPERE COM’E’ LAVORARE NEL YELLOWSTONE NATIONAL PARK? LEGGI ANCHE:
- “YELLOWSTONE NATIONAL PARK: LA MIA ESPERIENZA LAVORATIVA“
- “QUANDO HO FATTO AUTOSTOP NEGLI STATI UNITI“
- “GRAND PRISMATIC SPRING: HO VISTO UNA MERAVIGLIA NATURALE“
LEGGI ANCHE: “I 15 cibi americani da (non) provare – True story”
ciao 🙂 molto utile, cercavo disperatamente informazioni su questo programma, dato che vorrei prenderne parte anch’io quest’anno. Sono abbastanza convinto e motivato, ma c’è solo una cosa che mi blocca. Scusa la domanda un po a caso… mi permetto di farla a te, magari ci capisco qualcosa. Su vari siti (eccetto quello dell’associazione italiana che organizza) trovo un requisito che dice: “aver completato almeno un semestre all’universita”, ma a cosa si riferisce di preciso? Ai crediti, alle ore di frequenza, oppure alle materie del semestre in sè? grazie in anticipo per la pazienza, e se mi rispondi mi fai un gran favore, sempre se ne sai qualcosa. Comunque grazie mille per l’articolo, adesso è tutto piu chiaro!
Ciao Salvatore, sono contenta che l’articolo ti sia stato utile! Riguardo alla tua domanda: penso si riferisca al numero di crediti/esami regolari che si dovrebbero tenere, secondo il tuo piano di studio, in un semestre. Ti consiglio in ogni caso di contattare l’agenzia perché magari ti possono dare maggiori informazioni! Nel mio caso era semplicemente necessario essere iscritti all’università; mi fu richiesto anche il piano di studio ma penso sia più per motivi burocratici (scartoffie e scartoffie!). Se hai altre domande io sono qui! 🙂